Blufi. Blufi e l’olio. Blufi e i tulipani. Tutto gira attorno al Santuario della Madonna dell’Olio e al campo di fiori rossi che sorgono spontanei lì attorno, tra i mandorli, e che richiamano a primavera turisti e abitanti dei paesi vicini per fotografarli e istagrammarli. I tulipani sorgono su un terreno della Curia di Cefalù, dato in affitto a Carmelo Macaluso e al figlio Fabrizio. Questo ha portato Blufi ad esser soprannominata l’Olanda di Sicilia e a collaborare con i Macaluso per la salvaguardia di questo prezioso angolo paradisiaco.
L’olio invece è quello di una fonte singolare ed è considerato “miracoloso”. La sorgente è meta di pellegrinaggi grazie alle proprietà di questo olio minerale, utilizzato per curare alcune malattie cutanee, ma anche come vermifugo. Sorge poco distante dal Santuario della Madonna dell’Olio, appunto.
A 725 metri sul livello del mare, il borgo di Blufi, Maluppassu in siciliano, conta 875 abitanti (460 donne e 415 uomini), è stato ufficializzato come Comune solo nel 1972. Prima era una frazione di Petralia Soprana.
Il Comune è guidato dal sindaco: Calogero Puleo della lista Insieme per Blufi. Il suo vice è Domenico Abbate che era candidato sindaco, contro Puleo. Presidente del Consiglio è Marianna Coco.
Gli abitanti di Blufi sono devoti a San Giuseppe che celebrano l’ultima domenica di luglio.
E sono legatissimi alla loro Sagra del finocchietto selvatico, che si svolge a maggio.