La scheda del paese

Sclafani Bagni, il meno abitato delle Madonie con le sue terme ormai abbandonate

Meno di 400 abitanti. E un centro storico unico: una rocca che domina la valle, dove le abitazioni sono strette tra due falesie

Sclafani Bagni (immagine della Pro Loco)
Sclafani Bagni (immagine della Pro Loco)

Sclafani Bagni. Che peccato! Lo stabilimento balneare di forma quadrata è in completo stato di abbandono e degrado. Sopravvive una sorgente d’acqua calda sulfurea dove poter fare il bagno e tonificarsi nel corpo e nello spirito.

Già, il termine “Bagni” al nome originale è stato aggiunto solo nel 1954 con la Legge regionale n. 69, proprio per mettere in risalto la presenza della sorgente in loco che in passato venne ampiamente sfruttata. Da una sorgente sita sotto il monte su cui sorge Sclafani sgorga un’acqua salutare termo-solfo- salso-bromo-jodica che, da secoli, ha dato giovamento a quanti l’hanno usata. Tale acqua, in cui è totalmente assente ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati, denotando la negatività degli indici chimici di inquinamento, viene convogliata alle vasche del vicino stabilimento che fu costruito nel 1846 a spese del Conte di Sclafani. Ma il 19 marzo 1851 una frana, staccatasi dal sovrastante monte, seppellì interamente il fabbricato. Il Conte lo fece ricostruire ed è quello che rimane oggi. Sicuramente le proprietà benefiche delle acque erano conosciute nei tempi più antichi e la sorgente è dedicata al dio della medicina Esculapio.

Sclafani, a 813 metri sul livello del mare, fu in passato una delle contee più estese e potenti del palermitano e con la sua posizione domina la vallata che conduce dal Fiumetorto al fiume Imera. È un piccolo borgo di appena 374 abitanti i cui 198 femmine e 176 maschi: è il paese meno popolato delle Madonie.

Alla guida del Comune c’è il sindaco Giuseppe Solazzo della lista Insieme per Sclafani Bagni. Presidente del Consiglio è Giuseppe Leone.

Il centro storico di Sclafani è unico: una rocca che domina la valle, dove le abitazioni sono strette tra due falesie che consentono l’ingresso al paese solo da due porte. Porta Soprana, ancora oggi integra, è composta da un arco ogivale e un’emblema della famiglia Sclafani. Da vedere nel borgo i ruderi del Castello medievale e la Chiesa di Santa Maria Assunta, o Chiesa Madre.

L’ultima domenica di giugno si tiene la festa patronale che celebra l’Ecce Homo il cui simulacro si trova nella Chiesa Madre. Mentre l’ultima domenica di settembre si tiene la festa in onore della Madonna Addolorata.