Osservatorio enea

Allarme Mediterraneo: l’sos parte dalle Madonie

Tutto ciò che immettiamo nell'atmosfera adesso avrà effetti per i prossimi venti-trent'anni, spiegano dall'Osservatorio di Piano Battaglia

osservatorio enea piano battaglia

Petralia Sottana. L’allarme arriva dalle Madonie, in particolare dall‘Osservatorio di Piano Battaglia dell’Agenzia nazionale Enea: l’area del Mediterraneo è sempre più a rischio a causa delle emissioni di anidride carbonica e di metano. Francesco Monteleone del Laboratorio Enea di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima spiega: “La concentrazione atmosferica di CO2 a Madonie-Piano Battaglia è aumentata dal 2005 con un tasso di crescita di 2.16 ppm/anno* a causa delle emissioni antropiche. Inoltre si osserva una forte crescita anche per la concentrazione atmosferica di metano, e lo stesso trend si sta registrando, con una crescita accelerata negli ultimi 15 anni, anche su scala globale”.

Il sistema Terra non ha mai avuto nella sua storia valori così alti con l’aumento della anidride carbonica che altera il cosidetto effetto sera naturale.

Al centro Enea delle Madonie raccolgono dati appunto dal 2005: l’alta quota, la posizione geografica, l’assenza di contaminazioni locali rendono Piano Battaglia un buon punto di osservazione inserito in una rete mondiale soprattutto se unito all’altro sito che si trova nell’isola di Lampedusa dove registrano anche la salinità e la temperatura del mare. “Un mezzo grado di aumento di temperatura porta fenomeni come trombe d’aria, cicloni, arrivi di specie aliene”

Per le sue caratteristiche l’Osservatorio ha ottenuto il riconoscimento di stazione regionale, rappresentativo per tutta l’area del Mediterraneo centrale, nell’ambito del Global Atmosphere Watch (Gaw), che è la rete mondiale per lo studio del clima globale dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo).

L’Osservatorio Climatico di Piano Battaglia dispone di vari strumenti di misura tra cui una stazione meteorologica e un sistema di campionamento dell’aria per determinare la concentrazione di CO2, metano e monossido di carbonio, i cui campioni vengono spediti e analizzati all’Osservatorio Climatico Enea di Lampedusa. I dati messi a disposizione della rete mondiale del Wmo sono utili alle Amministrazioni locali per pianificare le azioni volte a una gestione sostenibile del territorio e a sensibilizzare la popolazione.

L’Osservatorio è stato istituito da Enea per la promozione della ricerca scientifica e la tutela ambientale, con il supporto di Ente Parco delle Madonie – partner di Unesco Global Geoparks Network – e Comune di Petralia Sottana, amministrazione che persegue da tempo politiche di sostenibilità ambientale che hanno portato alla fondazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (Cer) nata anche dal confronto con l’Osservatorio Enea delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Tutto ciò che immettiamo nell’atmosfera adesso avrà effetti per i prossimi venti-trent’anni, spiegano dall’Osservatorio, ma non basta adeguarsi ai cambiamenti climatici. “Bisogna mitigarne gli effetti, cercare di ridurre l’immisisone in atmosfera di anidride carbonica, di processi di combustione”, conclude l’esperto.

*ppm di CO2 = abbreviazione di “parti per milione di anidride carbonica”, costituiscono un indicatore fondamentale per valutare la concentrazione di gas serra nell’atmosfera. Questo parametro cruciale riflette la quantità di anidride carbonica presente, espressa come il numero di molecole di biossido di carbonio in rapporto a un milione di molecole nell’aria circostante. Nel caso di anidride carbonica si indica il numero di molecole che contengono biossido di carbonio in rapporto ad un milione di molecole nell’aria.