Il 22 maggio

Decennale del Consorzio per la legalità senza Verbumcaudo: cosa succede?

Tra i tanti protagonisti della giornata che vuole evidenziare “l’impegno e le sinergie per rendere i patrimoni dei mafiosi beni comuni”, spicca l’assenza di chi sul patrimonio dei mafiosi opera: la Cooperativa Verbumcaudo

Consorzio decennale

Polizzi Generosa. Il Consorzio madonita per la legalità e lo sviluppo compie dieci anni e oggi, mercoledì 22 maggio, celebra la ricorrenza a Polizzi con la piantumazione della talea (un rametto con radice) dell’albero di Falcone insieme agli studenti e con un convegno a cui parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, il prefetto di Palermo Massimo Mariani.

Tra i tanti, tantissimi protagonisti della giornata che vuole evidenziare “l’impegno e le sinergie per rendere i patrimoni dei mafiosi beni comuni”, spicca un’assenza di chi sul patrimonio dei mafiosi in quel di Polizzi opera da tempo: la Cooperativa Verbumcaudo, che non è stata coinvolta in alcun modo.

Un’assenza che fa rumore e che pone alcune domande circa i rapporti tra il Consorzio e la Cooperativa.

Rapporti che paiono tesi, forse più che tesi se è vero come è vero che in una comunicazione pronunciata e inserita a verbale in assemblea il presidente del Consorzio, Vincenzo Liarda, esattamente un mese fa, nel giorno dell’inaugurazione dei lavori per la riqualificazione della masseria, ha sottolineato “il perdurare della mancanza di rispetto nei confronti della rappresentanza legale del Consorzio da parte di Verbumcaudo che in modo sistematico non riconosce il ruolo di rappresentanza legale del consorzio sancito in modo chiaro nel vigente statuto consortile”.

 

Attrezzi cooperativa Verbumcaudo

 

E, a proposito dei lavori per la masseria, sembra essere sorto un intoppo. Alcune attrezzature devono essere spostate da uno spazio in cui avverrà l’intervento. Ma, nonostante proprio il 22 aprile, il giorno della cerimonia di consegna di avvio della ristrutturazione, sia stata trovata un’area alternativa nella disponibilità del Consorzio e richiesta formalmente all’unanimità delle istituzioni presenti al Consorzio stesso, nessuna risposta è arrivata, ragion per cui Verbumcaudo ha dovuto lasciare all’aperto alcuni attrezzi (con rischio deterioramento) e spostarne altri, che fanno parte dei beni confiscati alla mafia, in un deposito temporaneo. Con dispendio di tempo e denaro che dovrà essere ripetuto se non giungono risposte.

Insomma è logico chiedersi e chiedere cosa stia succedendo tra l’organismo che ha assegnato i terreni confiscati alla mafia e la cooperativa che su questi terreni opera e lavora.

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