Zona pericolosa

Cefalù, le opposizioni sollecitano interventi sul palazzo Miccichè fotogallery video

“La soluzione del problema era un punto del programma del sindaco Tumminello”

area Miccichè

Cefalù. Durante il consiglio comunale del 12 giugno, a causa del ridotto tempo a disposizione, alcune interrogazioni riportate da parte dei consiglieri di minoranza non sono state discusse, ma soltanto presentate in modalità cartacea al presidente del consiglio comunale Francesco Calabrese. Tra queste una che riguarda il palazzo nell’area Miccichè – di cui ha scritto qualche settimana fa (leggi) – presentata dai consiglieri del gruppo InnoviAmo Cefalù, Carmelo Greco, Angela Fatta e Pasqualino Turdo.

La premessa si rifà al programma elettorale del sindaco in carica, Daniele Tumminello, che aveva previsto la redazione di un progetto nel quale almeno il 30% della superficie complessiva dell’area Miccichè sarebbe stata adibita a parcheggi, zone verdi attrezzate e spazi pubblici pedonali. Il primo cittadino, quindi, aveva annunciato un impegno per la riqualificazione dell’area degradata, tramite procedura di evidenza pubblica che “provvede alla preventiva acquisizione delle aree e degli immobili interessati dall’intervento, consensualmente o tramite ricorso alle procedure di esproprio da parte del Comune”.

I consiglieri di minoranza, dal momento che sono passati due anni dall’elezione del sindaco, che si trova quindi a metà del suo mandato, ribadiscono che ancora non è stato presentato alcun progetto per l’area in questione e chiedono quali siano le prospettive future e le azioni in cantiere per garantire la pubblica incolumità, date le condizioni fatiscenti della struttura e di tutta la zona.

L’assessore all’urbanistica Tania Culotta aveva rilasciato proprio a Cefablu una dichiarazione in cui ha spiegato che la riqualificazione dell’area Miccichè, nonostante fosse stata oggetto del desiderio delle diverse amministrazioni che si sono succedute per 42 anni, rappresenta un onere economico che finora nessuno ha potuto sostenere.

L’attuale consigliera di minoranza Simona Vicari (Siamo tutti Cefalù) spiega le problematiche riscontrate durante il periodo del suo mandato come sindaco di Cefalù, tra il 1997 e il 2002, riguardo all’area Miccichè: “Una delle prime cose che notai fu l’assenza di recinzione
attorno tutto il lotto; quindi, all’epoca incaricai l’ufficio tecnico di provvedere a costruire la
staccionata, che è tutt’oggi presente”. La consigliera prosegue “Per pericolo di pubblica incolumità mi recai in prefettura per fare la requisizione dell’area, ma le somme per l’esproprio dovevano essere inserite nel bilancio e in quel periodo non era proponibile sostenere tale spesa”. Infine, Vicari propone:  “L’amministrazione è impossibilitata a sostituirsi ai proprietari dell’area, ma può
instaurare un dialogo, imporre dei tempi per la riqualificazione dell’area e sollecitare ad intervenire; magari si può proporre un tavolo permanente tra l’amministrazione e il privato per la definizione dell’area Miccichè.”

Al di là degli screzi politici, la priorità assoluta rimane la sicurezza delle persone, anche la staccionata che contorna il perimetro della zona andrebbe sostituita, dato che ha circa 25 anni.

leggi anche
area Miccichè
Area miccichè
Quell’enorme palazzo incompiuto che deturpa Cefalù da 42 anni