Lo scontro

Monte Mufara, prima pietra del telescopio. Esposto ambientalista: “Violenta area integra, dov’è il nulla osta?”

"Il nulla osta non è stato pubblicato sul sito dell'Ente Parco delle Madonie" e le associazioni chiedono di acquisirne copia con tutti i pareri formali delle istituzioni coinvolte

telescopio mufara (Foto Cai Maro Vaccarella)
Il Monte Mufara dove dovrebbe insediarsi il telescopio (Foto Cai Mario Vaccarella)

Petralia Sottana. Il 24 giugno sembra che verrà posata la prima pietra del telescopio Fly Eye  sul Monte Mufara. Un intervento che divide e ha già registrato un’opposizione forte da parte di una serie di assocazioni ambientaliste, dal Cai a Legambiente, dal Wwf al Gre Sicilia alla Lipu, che da tempo manifestano i motivi per non insediare una struttura così invasiva in zona A, riserva integrale a protezione assoluta, proponendo anche alternative come la posa del solo strumento di osservazione sul monte, trasferendo tutte le opere a corredo in uno dei borghi della zona che così peraltro beneficerebbe di questa presenza importante.

Importante perché l’Osservatorio astronomico rappresenta un intervento voluto dall’Agenzia spaziale europea (Esa) “di interesse strategico per la nostra Regione – ha dichiarato il presidente dell’Ars Renato Schifani nell’annunciare il finanziamento con 1,6 milioni di euro della messa in sicurezza della pista di accesso alla sommità di monte Mufara – finalizzato allo svolgimento di importanti attività di ricerca. Una scelta che pone la Sicilia al centro della scena mondiale nel settore scientifico di riferimento”.

Ma, evidenziano le associazioni ambientaliste del territorio – che sin dall’inizio hanno chiesto alle istituzioni di valutare un’altra area, anche limitrofa -, l’Osservatorio, “violenta un’area integra collegata a Monte Quacella, rilievo di rara e selvaggia bellezza e di grande importanza ambientale, e reca un danno rilevante a un Geopark come il Parco delle Madonie, in un’area Monte Mufara , dove già insistono altre strutture, causando un effetto cumulo”.

Così oggi gli ambientalisti hanno inviato un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Temini Imerese (e poi a tutte le realtà coinvolte e agli organismi di controllo e tutela ambientale) in cui, dopo aver appreso che l’Ente Parco delle Madonie il 9 maggio 2024 ha rilasciato il proprio nulla osta alla realizzazione dell’Osservatorio astronomico dell’ESA, ma che tale nulla osta non è stato pubblicato sul sito dell’ente, chiedono di acquisire copia del nulla osta con tutti i pareri formali delle istituzioni coinvolte.

E al Comune di Petralia Sottana, anche nella qualità di proprietario delle aree di sedime su cui è previsto l’Osservatorio, chiedono “di assumere le ulteriori determinazioni di propria esclusiva competenza al fine di garantire l’integrità della Mufara e non consentire sui terreni di proprietà l’esecuzione di lavori in contrasto con i vincoli di tutela”.

In sostanza, mentre per domenica 2 giugno è organizzato un flash mob, alle 10 al Rifugio Grifone di Piano Battaglia, le associazioni temono che i vincoli (paesaggistico, forestale e di altezza sul livello del mare) non siano stati rispettati, e vengano di fatto scavalcati: per questo chiedono di avere tutte le delibere formali esistenti.

 

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