“fare comunità”

Diretta streaming dei consigli a Isnello: “Questione di metodo? La proponga la maggioranza”

Ok al “percorso virtuoso” auspicato dal sindaco, ma non si neghi lo strumento validissimo peraltro già approvato da Isnello all’Unione dei Comuni

Isnello (da Wikipedia)
(da Wikipedia)

Isnello. Passi avanti verso un miglioramento dei rapporti tra la maggioranza e la minoranza a Isnello? Forse… diciamo “passettini”. Dopo il botta e risposta tra opposizione e sindaco sul tema della diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale (leggi), diretta bocciata dalla maggioranza in aula, più per motivi di metodo che di contenuto, sostiene il primo cittadino Marcello Catanzaro, i consiglieri di “Fare Comunità”, Gianpiero Caldarella e Filippo Alfonso, aprono all’auspicato “percorso virtuoso”. Non senza mettere alcuni puntini sulle “i”.

“La virtù – commentano – non è un accessorio di chi vince le elezioni, ma viene riconosciuta sul campo ed è fatta di coerenza, lungimiranza, spirito di servizio, capacità di analisi, senso critico ed altro ancora. Nonostante tutto, notiamo un’apertura per il futuro e ne siamo contenti”.

Ribadiscono però l’importanza, per questioni di trasparenza e informazione, della diretta streaming, che ormai viene utilizzata da moltissime amministrazioni, “un validissimo strumento che naturalmente non sarà usato da tutta la popolazione, ma anche se fossero solo in 10 o in 50 che volessero seguire i Consigli in questa modalità” non possono farlo perché il regolamento è stato “bocciato per due volte in due anni”.

Peraltro, sottolineano, si trattava di un regolamento identico a quello che i consiglieri di Isnello hanno già approvato all’Unione dei Comuni, quindi nel merito avrebbero dovuto essere d’accordo.

E sul metodo i due consiglieri ricordano che “da parte della minoranza non ci sono mai stati pregiudiziali, tanto che diversi regolamenti della maggioranza sono stati votati e in alcuni casi anche emendati” invece “per  quanto riguarda quelli proposti dalla minoranza non si è mai entrati nel merito”.

Ora la prova del nove: se è vero che si tratta di una questione di metodo, la maggioranza può a sua volta adesso proporre la diretta streaming delle sedute, “a meno che l’apertura non sia un bluff e la risposta più sincera sia quella data nel febbraio 2023 quando la maggioranza bocciò lo streaming dipingendolo come il diavolo”.

 

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