L’intervento

Gestione cinghiali e daini: “Non sono ottimista, iniziamo a contarli”

Giuseppe Spinosa, consigliere comunale del M5S di Cefalù, interviene in merito alle annunciate novità sulla gestione di cinghiali e daini nelle Madonie

Cinghiali Lascari (foto Vanessa Caruso)
Cinghiali a Lascari (foto Vanessa Caruso)

Giuseppe Spinosa, consigliere comunale del M5S di Cefalù, interviene in merito alle annunciate novità sulla gestione di cinghiali e daini nelle Madonie (leggi)

Gentile direttrice,
leggo con interesse l’articolo di Concetta Scavone, peraltro ben documentato, sull’invasione dei cinghiali prima e dei daini poi e dei danni da essi arrecati, prima di tutto all’ambiente, successivamente agli agricoltori, infine anche ai privati cittadini nelle loro case di campagna, e a breve anche in città purtroppo, per non parlare del pericolo per gli escursionisti, e per i motociclisti.

Apprendo con disgusto, cosa di cui non ero a conoscenza, che almeno i cinghiali, sarebbero stati liberati direttamente dall’Entr parco delle Madonie per incapacità a gestirli in cattività.
Mi rifiuto di crederlo, ma se fosse vero sarebbe gravissimo e a mio parere gli amministratori dell’epoca dovrebbero essere chiamati a risponderne.

Ma al di là di questi aspetti vorrei fare un’analisi piuttosto empirica della reale situazione per arrivare alle conclusioni, che non saranno cosi ottimistiche come quelle auspicate nell’articolo.

Come correttamente citato nell’articolo, da più di 20 anni il problema affligge il nostro territorio.

Da anni si susseguono incontri, dibattiti, iniziative di abbattimento, leggi speciali, piani di contenimento… Nel 2001 la regione, per iniziativa dell’assessore all’ambiente Cordaro ha approvato un piano di gestione e di monitoraggio del daino che sarebbe costato 200mila euro alle casse dell’Ars (leggi) per non parlare del recentissimo intervento dell’on. Tamajo che dichiara che da 16 anni nessun governo regionale è stato in grado di elaborare una legge adeguata che consentisse l’abbattimento e la caccia controllata per questi suidi: ci chiediamo dove è stato finora l’on Tamajo (leggi).

Dalle mie ricerche, a oggi non risulta sia stata fatta una stima affidabile della popolazione esistente di queste specie, nonostante i 200.000 euro investiti dall’on. Cordaro.

Ma intanto da questa bisogna partire.

Mi risulta invece che il numero degli esemplari si sia accresciuto a dismisura invadendo ormai assiduamente anche i centri abitati e perfino gli arenili della costa.

Quello che bisogna fare in teoria è molto semplice, bisogna stimare in maniera più precisa possibile il numero dei nuovi nati e programmare un abbattimento di capi in numero superiore alle nascite.

Detto così sembra estremamente semplice anzi direi banale, il problema e che considerato l’elevato numero delle nascite peraltro ancora non calcolato, saremo in grado di effettuare un numero così alto di abbattimenti?

Io sono molto scettico, ma spero ovviamente di sbagliare, e soprattutto di essere smentito dai fatti, ovviamente vigileremo perché le risorse pubbliche siano spese in maniera adeguata e che servano realmente a risolvere i problemi della popolazione piuttosto che ad alimentare le clientele politiche.

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