Protezione civile

Giubbe d’Italia, sezione di Cefalù, chi sono e come proteggono il territorio

Non solo incendi, ma un vero e concreto aiuto alla comunità

Giubbe d'Italia
Giacomo Messina e Giuseppe Piro

Cefalù. Era il 1996 quando a Cefalù si istituì una sezione delle Giubbe d’Italia, un’organizzazione nazionale di volontariato. L’associazione ha diverse sedi diramate nel territorio siciliano, queste sono iscritte all’albo regionale e nazionale della protezione civile; quindi, il territorio di competenza non è soltanto quello del comune pertinente, ma offrono soccorso nei posti in cui ci sia bisogno di aiuto e sostegno. In particolare, la sezione di Cefalù, presieduta da Giuseppe Piro, ha preso parte a diverse importanti campagne, come la missione arcobaleno del 1999 per aiutare i profughi fuggiti dalla guerra del Kosovo e ha prestato soccorso nelle zone colpite dal terremoto all’Aquila nel 2009.

Il responsabile Piro sintetizza il ruolo delle Giubbe d’Italia “Noi non siamo una forza dell’ordine, bensì rappresentiamo un loro supporto, l’istituzione della Protezione Civile, non avendo personale, si avvale delle varie associazioni di volontariato, tra queste ci siamo anche noi. Siamo dei volontari e dedichiamo il nostro tempo alle varie attività emergenziali e sociali.”

Ma nello specifico, di cosa si occupano le giubbe d’Italia, soprattutto in vista della stagione estiva in cui il rischio di incendi è maggiore e come si impegnano per proteggete il nostro territorio?

I membri dell’organizzazione che svolgono il servizio antincendio sono tutti abilitati con attestati di medio e alto rischio, quest’ultimo tra l’altro si consegue con esame presso il comando provinciale dei vigili del fuoco, quest’anno il dipartimento regionale della protezione civile ha organizzato dei corsi di formazione riguardo il personale Aib (antincendio boschivo). Il dipartimento però deve formare diversi volontari di tutte le varie associazioni; quindi, attualmente nella nostra sede siamo soltanto quattro membri abilitati, ma speriamo di accrescere questo numero.

Cosa fate, concretamente?

Lo scorso anno siamo stati impegnati in totale in 20 interventi per lo spegnimento di incendi, in particolare nei tre che hanno colpito il nostro territorio nei mesi di luglio, settembre ed ottobre, soprattutto durante il primo eravamo da soli, in quanto tutta la fascia costiera era in fiamme fino alla zona di Palermo e mezzi e uomini dei vigili del fuoco e del corpo forestale erano impiegati in questo ampio territorio. Proviamo sempre a fronteggiare il fuoco, ma sono da considerare anche le condizioni climatiche e ambientali avverse, come il cambio della direzione del vento, che ci mettono a dura prova.

Un episodio che ricordano Giuseppe Piro e Giacomo Messina, membro della sezione di Cefalù dal 2012, è la notte del 5 agosto 2021 a Scillato quando, dopo aver passato ore a spegnere incendi nel territorio di Gangi, alle 4 del mattino entrambi, da soli, sono andati ad estinguere il fuoco all’interno di un capanno contenente animali da pascolo e materiale altamente infiammabile come fieno e attrezzi in plastica per la lavorazione e produzione del formaggio. Come questi tanti altri episodi ha visto coinvolti i due membri, che documentano tutti i loro interventi nella loro pagina Facebook pubblicando foto e video.

Ma non solo incendi… l’organizzazione si occupa anche del rifornimento e trasporto di acqua in situazione di emergenza idrica, intervengono inoltre nei casi di alluvioni e frane. Nel periodo invernale, invece, i volontari si occupano della manutenzione dei veicoli, della formazione dei nuovi membri in preparazione al conseguimento degli attestati, e sono impegnati nella rimozione di alberi sulle strade nel caso di maltempo.

Durante la pandemia sono stati presenti nei diversi hub vaccinali, prima a Palermo e poi a Cefalù, per l’assistenza ai civili. Inoltre, in base ai bollettini meteo emessi dalla regione, le giubbe d’Italia fanno anche diversi pattugliamenti nel territorio cefaludese e confini, svolgendo attività di monitoraggio delle zone più critiche posizionandosi nei punti con più alta visibilità sul territorio.

Riguardo invece il tema siccità, in questo mese la protezione civile siciliana ha autorizzato lo stanziamento di oltre un milione e mezzo di euro ai comuni e ad altri enti territoriali per la manutenzione e l’acquisto di autobotti, nuove e usate, destinate al rifornimento idrico per contrastare la forte siccità che sta colpendo l’Isola. “L’acquisto delle autobotti è riservato esclusivamente ai comuni, che possono fare richiesta – spiega Piro – ma noi, in quanto associazione di volontariato, non possiamo intervenire per richiederle. Attualmente, la zona di Cefalù non ha problemi di questo tipo, il nostro territorio, fortunatamente, è ricco di acqua, ma se la siccità continua ad estendersi in questo modo, come sta accadendo nelle zone di Agrigento, sarà necessario prendere dei provvedimenti anche qui”.

L’associazione Giubbe d’Italia di Cefalù ha ricevuto l’encomio solenne nel 2016, rilasciato dal comune per l’aiuto nello spegnimento dei devastanti incendi di quel periodo.

Nella giornata del 10 luglio il sindaco Daniele Tumminello ha conferito un altro encomio solenne all’organizzazione per l’attività antincendio eseguita nel 2023 durante i tre incendi più importanti e pericolosi sul nostro territorio.

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