La protesta

Manca sangue a Cefalù, “allora perché è sospesa la raccolta delle Avis delle Madonie?”

Dal 2020, con varie scuse, spiegano i presidenti delle 4 Associazioni. E si rivolgono agli enti competenti perché sblocchino la situazione

Avis

Madonie. Vogliono farsi sentire, per il bene della comunità, i presidenti delle Avis di San Mauro Castelverde, Mauro Polizzano, di Isnello Paolo Gaita, di Castelbuono, Antonio Bonomo, di Collesano, Pietro Mogavero e l’ex presidente Avis di San Mauro, Antonino Botindari.

Ecco cosa ci scrivono

Dopo aver letto nei giorni scorsi, sul giornale Cefablu, l’invito a donare (qui) da parte del centro trasfusionale di Cefalù per contrastare l’emergenza sangue, anche noi delle Avis madonite, nonostante non siamo state prese minimamente in considerazione, ci uniamo all’appello e consigliamo a chiunque abbia i requisiti di recarsi presso il Centro a donare.

Ma la situazione è un po’ più complicata e un modo per risolverla ci sarebbe.

Proviamo a spiegarvela.

Il territorio madonita, rappresentato dalle Avis Comunali di Isnello, Collesano, Castelbuono e San Mauro Castelverde, si è sempre distinto per la generosità dei suoi abitanti in tema di donazione del sangue, nonostante la bassa densità demografica.

Negli anni passati le quattro Avis raccoglievano insieme più di 600 sacche di sangue all’anno, dando il meglio proprio nel mese di agosto, periodo critico sul fronte della disponibilità di sangue.

Noi presidenti delle associazioni denunciamo la sospensione delle attività di raccolta dal 2020.
Solo nell’aprile – maggio 2022, in via del tutto straordinaria, è stata organizzata una giornata di raccolta in ognuno dei centri madoniti, e ancora una volta i donatori hanno dimostrato voglia e volontà di donare.

Non sono mai stati forniti chiarimenti reali sul motivo di tale stop, né dall’Avis Provinciale di Palermo né dal Centro Trasfusionale della Fondazione Istituto Giglio di Cefalù (a cui le stesse Avis afferiscono con le attività di raccolta).

Dal 2020 assistiamo a tante promesse di ripresa e soprattutto a reciproche accuse di responsabilità per il blocco delle donazioni tra i due enti coinvolti.

Inizialmente ci è stata indicata come causa della sospensione la carenza di personale medico, impegnato nell’emergenza Covid; mossi dalla volontà di riprendere siamo riusciti a trovare personale disponibile, ma ancora una volta siamo stati stoppati per il mancato rinnovo della convenzione tra i due enti.

E da allora sono passati quattro anni e, tra una scusa e l’altra, tra risposte non date, tra un ping pong di accuse per mancanza di documenti importanti atti alla stipula della nuova convenzione, o al rinnovo della vecchia che era in regime di proroga, la situazione non è migliorata e non si è stabilizzata.

Pensiamo che la sospensione delle attività di raccolta sia una grave forma di mancanza di rispetto nei confronti delle nostre associazioni e soprattutto dei nostri donatori, che periodicamente donano il loro sangue mettendolo a disposizione del territorio madonita, recandosi nei centri di raccolta più vicini.

Speriamo in una definitiva presa di posizione da parte dei suddetti enti, dell’Avis Regionale, il cui attuale presidente è stato precedentemente presidente dell’Avis provinciale di Palermo e quindi conosce bene la situazione generale della stessa e le cause del blocco, e soprattutto dell’Assessorato della salute della Regione Siciliana, con azioni reali per porre fine a questa situazione che si trascina stancamente da anni, mettendo il nostro territorio, che sempre si è distinto per una forte generosità e solidarietà, nelle condizioni di poter dare aiuto a chi ne ha bisogno, prima che sia troppo tardi, prima che ci si abbandoni alla sconforto e giorno dopo giorno alla prevedibile resa.

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