L’intervista

‘Ntinna a Mari: l’emozione di un ex partecipante, ora organizzatore fotogallery video

Giovanni Brocato: “Il 6 agosto ti senti il cuore scoppiare”

Giovanni Brocato e l'Ntinna a mari

Cefalù. Quella della ‘Ntinna a Mari è, certamente, la tradizione culturale locale più importante in assoluto per i cefaludesi e per Cefalù. È storia. Si svolge ogni anno, salvo imprevisti meteorologici, il 6 agosto, in occasione della festa del SS Salvatore, patrono della città normanna.

Fino a qualche tempo fa, si riteneva che la prima edizione fosse risalente all’ormai lontanissimo
1783, per ringraziare il SS Salvatore di aver salvato il paese da un grave terremoto. In realtà, il ritrovamento più recente di manoscritti, ha lasciato intendere la sua esistenza già in un periodo ben più lontano, almeno dal 1729, anno in cui se ne fa menzione per la prima volta.

Giovanni Brocato è un veterano della tradizione, ormai sostituito da qualche anno, alla soglia dei suoi cinquant’anni, dal figlio Roberto, che già poco dopo l’esordio ha vinto l’edizione 2018. Abbiamo chiacchierato con lui, tra ricordo e sentimenti.

“Sono un pescatore, faccio parte della marineria cefaludese e ho gareggiato alla ‘Ntinna a Mari
per 30 anni. Sono riuscito a vincere la competizione, prendendo la bandiera raffigurante il Cristo Pantocratore, per ben 4 volte, negli anni 1987, 1990, 1991 e 1995”, ci racconta.

 

Giovanni Brocato e l'Ntinna a mari

 

E spiega: “A cinquant’anni circa, qualcosa in più, come i calciatori, del resto, ho lasciato: noi tutti dovremmo fare così, non solo perché la forza fisica non è più quella di un tempo, ma anche
perché sul palo corriamo numerosi rischi. E sbattere in giovane età, non è equivalente a farlo
quando sei già più maturo”.

Perciò oggi non gareggia più, ma non ha abbandonato certo la sua amata ‘Ntinna a Mari: “Faccio parte dell’organizzazione, mi occupo di montare il palo (lungo 16 metri e rientrato per circa 2), che poi viene riempito di grasso animale ‘sivu’ e sapone molle e di
‘recintare’ la zona di mare dove si tiene la manifestazione”.

Ci ricordi come funziona, gli chiediamo. “Per i primi cinque giri, i concorrenti non possono prendere la bandiera perché, innanzitutto, tradizione vuole che ci sia un po’ di spettacolo durante la manifestazione. Così due concorrenti, Francesco Machì e Giuseppe Provenza si travestono, ricordando antichi e scherzosi personaggi, in maniera diversa per ogni giro di prova, e poi per permettere ai partecipanti di prendere dimestichezza con il palo”.

E poi?

Dopo i primi giri, viene lasciata la corda,
riempiamo nuovamente il palo di grasso e si parte.

Normalmente, i concorrenti della ‘Ntinna sono 17…

Non so se pensare che porti fortuna o sfortuna questo numero, per noi penso fortuna!

Cosa rappresenta per lei la ‘Ntinna a Mari?

Giorno 6 agosto senti il cuore battere a cento all’ora, perché è una gioia partecipare alla
manifestazione ed anche perché, chiaramente, speri di vincere. È una gioia, per me, indescrivibile.

È la stessa gioia che prova adesso che partecipa suo figlio?

Non è esattamente la stessa, ma di fatto è come se partecipassi io. Ogni volta che sale sul palo,
mi immedesimo nella sua persona. Roberto ha vinto nel 2018, ma si avvicina ogni anno al
traguardo, è abbastanza bravo e spero sempre quest’anno possa essere di nuovo il suo anno. Lo
scorso anno è stato un poco sfortunato: l’ha sfiorata ma non l’ha presa. Speriamo quest’anno mi dia questa gioia che si festeggerà per una settimana intera.

Comunque siete una grande squadra, festeggiate anche la vittoria altrui…

Certo. Assolutamente. Il bar del Molo ci conosce. Ogni anno, a fine manifestazione, ci rechiamo
lì a gioire e festeggiare tutti insieme. Sul campo rivali, fuori amici di una vita. Lì per lì, ci si resta
male. Ma poi passa. Quest’anno io, il prossimo tu.

Le condizioni del mare influiscono tanto?

Sì, io ho il compito di verificare le condizioni del mare. Se non sono favorevoli, poiché si possono
correre rischi, di concerto con Presidente e Autorità decidiamo di rinviare la manifestazione di qualche giorno.

Cosa augura ai concorrenti per quest’anno?

Innanzitutto, che non si facciano male, che si divertano senza rabbia e rancore e… che la prenda il più bravo! Anche perché ci sono fattori esterni che a volte influenzano la gara.

Quali possono essere i fattori esterni?

Il fatto che venga tolto sapone dal palo, il sorteggio per gareggiare… Se hai davanti a te uno più bravo, devi sperare tolga più sapone possibile e tu devi fare in modo di levarne il meno possibile. Ci sono strategie di gioco che noi concorrenti conosciamo.