Il ritorno

Nuovi pesci mangia plastica installati a Cefalù

Il primo risale al 2019, ad opera di Luigi Aricò. Oggi se ne stanno installando diversi altri

Pesce mangia plastica

Cefalù. L’installazione dei nuovi pesci mangia-plastica, nell’ambito delle iniziative
promosse dall’assessorato alle Politiche ambientali, sul lungomare Giardina e al porto
Presidiana persegue l’obiettivo di sensibilizzare e attirare l’attenzione di quanti frequentano le zone, residenti e turisti, sulla necessità di ridurre rifiuti di plastica nel territorio e soprattutto nel mare. Tutto questo nell’ottica di una corretta raccolta differenziata, ha raccontato a Cefablu l’assessora Francesca Mancinelli.

Il primo pesce mangia-plastica risale al 2019, è stato collocato sul Lungomare di Cefalù in
occasione della settima edizione di Earth Day. È stato interamente realizzato con materiale
riciclato dall’artista cefaludese Luigi Aricò.

 

Pesce mangia plastica

Ma non è finita qua. Nel 2023 e ad aprile 2024, sempre in occasione di Earth Day Cefalù, è
stato collocato in piazza CristiforomColombo, e dato l’utilizzo e l’apprezzamento da parte di turisti e residenti, è rimasto nello stesso posto per un lungo periodo, ha continuato l’assessora.

Ma, ci può dire cosa è il pesce mangia-plastica?

Il pesce “mangia-plastica” è una struttura in ferro battuto che svolge una duplice funzione:
contenitore di rifiuti plastici e veicolo di sensibilizzazione. I pesci mangia-plastica stanno
diventando il simbolo della tutela degli ecosistemi marini in tutta Italia.

Qual è lo scopo principale dell’iniziativa che state sostenendo?

Il principale obiettivo è che il turista o il concittadino, nel conferire all’interno di questa
struttura i rifiuti in plastica, riflettano sulle grandi quantità di produzione di plastica
monouso e prediligano, nel tempo, contenitori con materiali durevoli.

 

Pesce mangia plastica

La presenza in diverse città costiere di queste sculture rappresenta uno stimolo a mantenere pulito l’ambiente circostante, differenziando correttamente.

Vorremmo che venisse considerato come un invito rivolto ai tanti turisti e ai residenti a non
abbandonare rifiuti sulla spiaggia e che, contemporaneamente, fosse causa positiva di un vero e proprio percorso di sensibilizzazione a tutela del territorio per evitare la dispersione
di microplastiche in mare, ha concluso Mancinelli.