Cefalù. Venerdì sera intorno alle 22 sul lotto di terreno attaccato fra le diverse abitazioni del centro storico, originariamente piantumato da alberi da pino (vedi foto qui sotto), con accesso dal vicolo della Grotta, è divampato un principio d’incendio, prontamente spento dagli stessi abitanti del posto, che si sono adoperati con l’ausilio di tubazioni improvvisate per tutelare i sacrifici di una vita intera.
Alle operazioni di spegnimento sono anche intervenuti con grande difficoltà, i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato, che hanno raggiunto i luoghi a piedi a causa della ristretta sede viaria, dove hanno riscontrato che quell’area risultava sprovvista di alcuno strumento idrico antincendio.
Lo denuncia il consigliere di minoranza Carmelo Greco (Innoviamo Cefalù) sottolineando come la situazione rischiosa fosse stata in precedenza segnalata più volte dai residenti nella zona. “Segnalazioni tramite chiamate e messaggi WhatsApp agli amministratori comunali, mai ascoltate”. I cittadini “chiedevano la pulizia dei luoghi, dopo che l’Amministrazione aveva provveduto a far tagliare di alberi e la vegetazione spontanea che cresce in loco: vegetazione rimasta per due anni in parte sul fondo ed in parte all’interno di sacchi di plastica”.
A lui replica il sindaco Daniele Tumminello: “È singolare che non si abbia nessuna parola di condanna nei confronti di chi commettendo un crimine ha appiccato del fuoco in mezzo alle case, preferendo piuttosto la strada dell’attacco politico. Oltre a ringraziare chi da cittadino è prontamente intervenuto, i Vigili del Fuoco, la Polizia, la Protezione Civile, auspico che le indagini possano accertare l’identità di chi ha acceso le fiamme”.