Il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha annunciato che “è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo”, ma “potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero”.
A proposito del Bayesian affondato a Porticello lunedì scorso in una tragedia in cui hanno perso la vita 7 persone e 15 passeggeri si sono salvati, Cartosio ha aggiunto che “è verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e e naufragio colposo. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati. Stiamo studiando e valutando chi ha la responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori”.
Dal canto suo il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano che coordina le indagini ha dichiarato che “si è trattato di un evento repentino e improvviso”, il veliero “è stato investito da un downburst”.
“In plancia – ha proseguito – c’era un uomo dell’equipaggio quando è avvenuto il nubifragio ed ora l’attività di indagine è tesa proprio a capire cosa sia successo”. ll pm ha anche detto che “gli occupanti della nave erano scesi a Cefalù il giorno prima. Non erano scesi a Porticello”.
Al momento non si ha la certezza che ci sia una scatola nera. Bisogna attendere il recupero del veliero. Gli inquirenti non confermano “se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica”.
“Probabilmente i passeggeri stavano dormendo per questo sono rimasti in cabina. Su questo stiamo ancora indagando in base al racconto dei vari superstiti”, ha proseguito Cammarano. “I passeggeri morti trovati nella stessa cabina di sinistra non dormivano tutti in quel locale”, ha evidenziato ancora Cammarano, ipotizzando che forse le vittime “cercavano bolle d’aria”. Gli inquirenti stanno cercando di appurare questo passaggio incrociando le testimonianze dei sopravvissuti.
Cammarano ha aggiunto che “i membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.
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L’equipaggio però “non deve restare in Sicilia, non c’è alcun obbligo di legge. I membri devono dare la massima disponibilità per essere risentiti”. Ad eccezione del comandante, il neozelandese James Cutfield, che dovrà essere sentito nuovamente.
Il magistrato ha quindi risposto alle accuse di scarsa collaborazione con la stampa: “In questi giorni mi sono trincerato nel silenzio, non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto 106 del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa. La legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini, anche i magistrati, sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono, ecco perché non ho potuto dire nulla. Spero ci sia comprensione”.