Il 6 settembre

Cerimonia di avvio dei lavori per l’Osservatorio dell’Esa Flyeye

I telescopi Flyeye scansionano continuamente il cielo durante la notte, identificando automaticamente i potenziali oggetti pericolosi vicini alla Terra

Osservatorio telescopio flyeye

Isnello. Il 6 settembre sulla cima del Monte Mufara, a 1865 metri di altitudine, vicino a Piano Battaglia e al Centro Internazionale di Scienze Astronomiche GAL Hassin, si svolgerà la cerimonia della posa della prima pietra del telescopio Flyeye dell’Agenzia Spaziale europea (ESA). Parteciperanno: Josef Aschbacher, direttore generale dell’ESA, Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, e Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia. Saranno inoltre presenti altri esperti e rappresentanti di alto livello del Programma Operazioni e Sicurezza Spaziale dell’ESA oltre ai partner industriali EIE GROUP (progettista e realizzatore dell’Osservatorio Astronomico) e OHB Italia (progettazione del telescopio).

Mentre le associazioni ambientaliste protestano con ricorsi al Tar ed esposti (leggi) l’Esa spiega che “l’osservatorio astronomico, progettato con le più innovative tecnologie, sarà in grado di garantire in tutte le condizioni ambientali, le peculiari prestazioni del telescopio” E che “L’opera è stata concepita nel totale rispetto delle disposizioni ambientali e normative vigenti e in armonia con la splendida natura del Parco delle Madonie”.

 

 Cos’è il telescopio Flyeye

 

Il telescopio Flyeye è la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti vicini alla Terra (Near-Earth Objects, NEO) sviluppata dal Programma di Sicurezza Spaziale dell’ESA. I telescopi Flyeye scansionano continuamente il cielo durante la notte, identificando automaticamente i potenziali oggetti pericolosi vicini alla Terra, permettendo così all’ESA di fornire un avviso tempestivo in caso di potenziale pericolo.

I telescopi devono il loro nome al loro design ottico unico, che divide la luce in più telecamere, ampliando così il campo visivo complessivo, prendendo ispirazione dalla tecnica sfruttata dall’occhio composto di una mosca.

I telescopi Flyeye, annuncia l’Esa, “fanno parte di uno sforzo globale per proteggere il nostro pianeta e hanno un ruolo nella Difesa Planetaria, un elemento essenziale per proteggere la Terra da oggetti pericolosi come comete e asteroidi”.

leggi anche
telescopio mufara (Foto Cai Maro Vaccarella)
Contro l’ente parco
Osservatorio sul monte Mufara: ricorso al Tar degli ambientalisti
telescopio mufara (Foto Cai Maro Vaccarella)
Lo scontro
Monte Mufara, prima pietra del telescopio. Esposto ambientalista: “Violenta area integra, dov’è il nulla osta?”
Osservatorio telescopio flyeye
Dopo il ricorso
Osservatorio Flyeye, il Tar sospende l’avvio dei lavori