Monte mufara

Lo stop all’Osservatorio FlyEye divide il Pd madonita

Il circolo di Petralia Sottana critica la maggioranza del proprio comune e il sindaco dem di Isnello, che replicano difendendo le scelte fatte. E per Pd di Castelbuono è strategico il progetto dell’osservatorio

Telescopio Flyeye osservatorio mufara

Madonie. È scontro nel Partito democratico sul telescopio Flyeye dell’Osservatorio dell’Esa sul monte Mufara.

A proposito della sospensione dei lavori per l’allestimento dell’osservatorio da parte del Tar siciliano, il Circolo del Partito democratico di Petralia Sottana in una nota critica tra gli altri il Comune di Isnello, guidato da un esponente del Pd. Marcello Catanzaro replica rivendicando le scelte del suo Comune e ribadendo l’importanza strategica dell’Osservatorio, in sintonia esplicita col ministro Urso che, dopo un colloquio col direttore dell’Esa, aveva sottolineato la necessità che il Tribunale amministrativo siciliano decida in fretta nel merito (leggi). E il circolo dem di Castelbuono si esprime in sintonia col primo cittadino di Isnello.

Anche il gruppo di Idea Civica Petralia Sottana, alla guida del Comune, risponde al Pd del circolo di Petralia facendo una cronistoria degli eventi evidenziando come siano stati apportati accorgimenti importanti al progetto iniziale dell’Ente spaziale americano.

Nel dettaglio ecco le varie posizioni che indicano una tensione forte tra Comuni, partiti e associazioni ambientaliste delle Madonie.

Il Pd di Petralia Sottana soddisfatto per lo stop del Tar

Il circolo democratico annuncia che si farà  parte attiva, affinché la moratoria sia utilizzata per trovare una sintesi virtuosa tra il rispetto del sito e la realizzazione del telescopio. Tutto ciò, sottolinea, presuppone però un atteggiamento meno ricattatorio da parte dell’Esa, meno ossequioso e più propositivo da parte del Governo regionale. E ricostruisce la vicenda criticando varie istituzioni.

La costruzione del telescopio FlyEye sul Monte Mufara spiega il Pd, fu annunciata pubblicamente, e riportata dagli organi di stampa, a Isnello nel settembre del 2016 in occasione dell’inaugurazione del Parco astronomico Gal Hassin.

In merito alla realizzazione dell’osservatorio sul Monte Mufara, sicuramente la parte più importante del Parco ma anche quella di maggiore impatto ambientale, la posizione delle amministrazioni di Petralia Sottana è stata, fin dall’inizio e senza esitazioni, di consenso per la rilevante valenza scientifica del progetto, nel suo complesso, e per le prospettive di utilizzo che vanno ben oltre i confini nazionali.

Ed è apparso a tutti chiaro, dopo avere inquadrato la realizzazione dell’osservatorio nella sua dimensione e nel suo valore “planetario”, che questa si sarebbe tradotta in una grande opportunità per Piano Battaglia e, quindi, per l’intero territorio.

In quest’ottica, ancor prima che fossero note le dimensioni della struttura edilizia che sarebbe stata realizzata sul Monte Mufara, l’Amministrazione comunale di Petralia Sottana, al fine di attenuarne l’impatto e scongiurare il rischio di una separatezza con Piano Battaglia, propose di allocare le strutture di servizio, di manutenzione e di foresteria, necessarie al funzionamento del FlyEye, a valle e, possibilmente, in immobili pubblici, come il Grifone e la contigua struttura della Provincia. Il Grifone, in particolare, a seguito di sopralluogo con il presidente del Gal Hassin fu messo a disposizione dello stesso con nota del sindaco Neglia, prot. 6262 del 15/06/2021.

Oggi ci troviamo a dovere amaramente constatare che nonostante le iniziative, i ricorsi e i tanti tavoli tecnici, il progetto del telescopio non è in sostanza cambiato nelle dimensioni rispetto a quello presentato dall’Esa all’inizio del 2022, e, anche se non sfuggono a nessuno il valore strategico dell’opera, l’interesse e gli interessi che vi ruotano intorno, riteniamo che i vari soggetti in campo, a parte il peso decisionale di ciascuno, avrebbero dovuto svolgere con forza un ruolo diverso.

Tra questi il Governo regionale che, proprietario della funivia, se n’è lavato le mani e ha abdicato in favore del Governo nazionale, il Parco delle Madonie, l’Agenzia di Sviluppo Locale, So.Svi.Ma e il Comune di Petralia Sottana. Tutti insieme avrebbero dovuto cogliere l’occasione per mettere a punto un progetto di politica scientifica e turistico-ambientale della località di Piano Battaglia con adeguate risorse per la riqualificazione dell’intera area al fine di determinarne un definitivo salto di qualità.

L’attuale Amministrazione di Petralia Sottana che appena insediatasi sembrava volere sostenere tale linea, in realtà non solo ha invertito la rotta di 180 gradi, senza darne spiegazioni, ma non ha avuto neanche la forza di mantenere una posizione contro la realizzazione di una struttura “faraonica” agli occhi degli esperti e dei profani. Dopo un anno, infatti, ha approvato senza battere ciglio la delibera n.96 del 29/09/2023 di: “Costituzione di servitù a favore del terreno di proprietà dei comuni di Petralia Sottana, Petralia Soprana, Bompietro e Castellana Sicula e a carico dei terreni di proprietà della Regione Siciliana finalizzata all’installazione del prototipo di Telescopio Neo Flyeye”.

L’Esa, la Fondazione Gal Hassin e il Comune di Isnello, ciascuno concentrato con la propria visione, parziale, e le proprie aspettative sull’obiettivo finale, non si sono posti una questione fondamentale e cioè l’ormai centenaria antropizzazione della zona turistica “C” del Parco delle Madonie che impone una indifferibile riqualificazione dell’intera area e il recupero del degrado di Piano Battaglia che costituisce un tutt’uno con Monte Mufara. In altre parti del mondo la realizzazione di infrastrutture simili, infatti, è sempre accompagnata da importanti misure compensative sul piano ambientale ed urbanistico.

Il Circolo del Partito Democratico di Petralia Sottana esprime viva soddisfazione per l’accoglimento dell’istanza delle Associazioni ambientaliste Cai, Legambiente, Lipu e Wwf da parte del Tar che sospende i lavori sul Monte Mufara.

Tutta questa vicenda, infine, compresi gli sviluppi di oggi deve indurre tutti a riflettere sulle deroghe alle norme in generale e, nella fattispecie, a quelle che riguardano la tutela dell’ambiente. Il rischio, infatti, è che vadano vanificati, anche sul piano educativo, decenni di impegno delle comunità, delle amministrazioni locali, dell’associazionismo democratico, della scuola e che passi il messaggio che attraverso le deroghe c’è chi può fare tutto con arroganza e senza cercare o accettare mediazioni.

 

Il sindaco di Isnello: non si freni il progresso

 

Il Comune di Isnello, che rappresento, sostiene la collocazione del Telescopio Fly Eye dell’Agenzia Spaziale Europea su Monte Mufara. Un progetto importante che pone il nostro territorio e la nostra regione al Centro della ricerca astronomica mondiale. Un progetto importante per studiare l’Universo e per difendere il nostro pianeta da eventuali impatti di meteoriti.

Un progetto che contribuisce ad arricchire la conoscenza, che ci proietta in una dimensione complessa e affascinante. Un progetto che rappresenta anche una opportunità per le nostre comunità e per il nostro territorio.

Ho letto e ascoltato troppe assurdità in questi giorni: che a Mufara sorgerà una base militare, che si metteranno cariche di dinamite per fare saltare le rocce, che dell’Universo non ce ne deve importare niente, che si stanno violando le leggi.

Tante e troppe falsità, utili a creare disinformazione e alimentare il dissenso. Sono stati fatti incontri pubblici e in quelle circostanze è stato spiegato il progetto e sono state anche esplicitate le norme vigenti, che consentono la realizzazione di strutture necessarie alla ricerca scientifica in tutto il territorio dell’Ente Parco delle Madonie.

I Telescopi hanno necessità di cieli bui e lontani da fonti di inquinamento luminoso, condizioni che si riscontrano in aree protette, così come avviene in altre parti del Mondo. Il Monte Mufara, che già ospita un telescopio, il WMT, un impianto di risalita e che è dotato anche di infrastrutture di servizio, è il posto ideale dove collocare il Flyeye.

Ho apprezzato l’intervento del ministro Urso, che insieme agli Enti Locali e al Governo regionale, sostiene e lavora per realizzare questa importante infrastruttura.

Dobbiamo avere il coraggio di far prevalere la ragione ai pregiudizi che frenano il progresso e la conoscenza.

 

 Idea Civica di Petralia Sottana: ottenute misure compensative

 

In seguito alle dichiarazioni uscite nelle scorse ore in merito al progetto del telescopio FlyEye occorre una netta presa di posizione per chiarire i fatti. Dopo appena 10 giorni dall’insediamento, l’attuale Amministrazione comunale di Petralia Sottana ha immediatamente chiesto ed esaminato gli elaborati progettuali relativi al telescopio Fly Eye di Monte Mufara, producendo, grazie ad un lavoro di squadra, una lista di osservazioni che hanno portato ad un incontro con tutti i soggetti istituzionali interessati al progetto il 04/08/2022 presso la sede dell’assessorato Territorio e Ambiente.

In quell’occasione, per la prima volta dall’inizio dell’iter del progetto, il nostro Comune è riuscito a negoziare ed ottenere una serie di misure compensative a favore di tutto il territorio, mettendo in chiaro che la correttezza dell’iter procedurale sarebbe stata in cima alla lista di priorità e tenuta sotto stretta osservazione.

Quindi non una singola (e limitata) rimodulazione della struttura ma una operazione di più ampio respiro per la riqualificazione complessiva di Piano Battaglia nonché per la creazione di un fattivo percorso progettuale teso allo sviluppo del territorio attraverso la collaborazione degli enti coinvolti.

Cosa che viene sottaciuta nel comunicato, dove si chiedono a gran voce misure compensative, ignorando che queste sono già state debitamente chieste e ottenute attraverso un accordo scritto.

Sin dal primo momento la posizione della nostra amministrazione è stata di terzietà e non di neutralità o ambiguità, mantenendo una linea di pensiero lucida e tesa a sottolineare sia la valenza scientifica dell’opera, sia l’importanza del rispetto delle norme e della tutela del Parco delle Madonie.

Riguardo alla presunta “inversione a 180 gradi” sulla linea di comportamento, teniamo a sottolineare che la firma della servitù di passaggio (per la quale viene citata nel comunicato la delibera n.96 del 29/09/2023 di: “Costituzione di servitù a favore del terreno di proprietà dei comuni di Petralia Sottana, Petralia Soprana, Bompietro e Castellana Sicula ed a carico dei terreni di proprietà della Regione Siciliana finalizzata all’installazione del prototipo di Telescopio “Neo FLY EYE”) non è stata una decisione arbitraria o non ponderata.

L’atto è stato, infatti, sottoscritto dopo la conversione in legge del D.L. 104/2023 che, all’articolo 9, prevedeva che gli osservatori potessero essere dichiarati di interesse strategico e autorizzati anche in deroga a vincoli paesaggistici e urbanistici.

Per il resto, in diversi momenti, tenendo fede alla propria linea di condotta, il comune di Petralia Sottana ha fatto notare, quando necessario, quelle che apparivano come incongruenze dell’iter procedurale.

A tutela di tutti i soggetti istituzionali e del bene comune, rappresentato dal sito naturalistico, la nostra Amministrazione ha sempre sottolineato, sia nelle sedi opportune, sia mediante note formali (oggi in possesso delle autorità competenti) le predette perplessità. Ciò non in ottica distruttiva ma in una visione preventiva e con il fine di rispettare al massimo tutti i passaggi formali.

In sintesi, pur essendo giudicati “giovani inesperti” dalla stragrande maggioranza dei detrattori, questi amministratori sono stati in grado di negoziare misure in favore del territorio, tentare fino all’ultimo di evitare il contenzioso, favorire il dialogo fra i soggetti istituzionali e le associazioni ambientaliste ed evitare che avvenisse un’interruzione dell’opera in uno stadio avanzato di lavorazione (cosa che per fortuna non è avvenuta).

Evidentemente il Partito Democratico locale ha la memoria corta in quanto a responsabilità, ed è utile rinfrescarla con le parole dell’allora assessore Cordaro. Se avesse voluto, la precedente amministrazione avrebbe avuto i tempi e le condizioni per agire e per evitare di dare inizio ad un iter che, sin dalle sue prime fasi, ha mostrato elementi di criticità; era proprio quello il momento di alzare la mano e scrivere note appropriate, vista la presunta esperienza e competenza rivendicata.

E invece no, il comunicato, purtroppo mistificatorio, ribalta su questa Amministrazione buona parte di responsabilità in maniera tendenziosa, volto solo a fomentare un inutile odio che non porta al benessere di alcuno. E allora chiediamo perché non è stata esposta alcuna rimostranza al momento opportuno? O non è stata compresa (dunque decade la tesi della competenza rivendicata) oppure è stata silenziosamente appoggiata. Tertium non datur.

Spiace sottolineare che, per la seconda volta, viene data diffusione di notizie non vere (la prima volta è stata sottolineata dal Presidente del Consiglio Comunale durante la seduta del 28/06/2024). Tutte le opinioni, anche le più opinabili, sono da rispettare e tutelare, ma non le falsità. L’Amministrazione segue in tempo reale l’evolversi della situazione e, come ha sempre fatto, terrà al corrente i cittadini e gli Amministratori nelle sedi ufficiali.

Il circolo Pd di Castelbuono: un progetto strategico

 

Il Fly Eye sarà il primo di una rete di quattro telescopi, che verranno collocati in diverse parti del mondo, che insieme avranno la capacità di ricercare oggetti spaziali pericolosi che potrebbero impattare sulla Terra. Si tratta, dunque, di un progetto di alta valenza scientifica, che pone l’Italia come Paese leader nella ricerca astronomica.

La scelta di collocare su Monte Mufara il telescopio Fly Eye, dove per altro è già operativo un altro telescopio, il WMT del GAL Hassin, deriva dal fatto che Monte Mufara è uno dei migliori siti osservativi d’Europa perché presenta delle caratteristiche uniche e necessarie per le osservazioni astronomiche: condizioni metereologiche ottimali per più notti durante l’anno e assenza di inquinamento luminoso. Condizioni queste che si registrano in siti che ricadono all’interno di aree protette. Basti pensare, per esempio, ai grandi telescopi collocati alle Canarie nel Parco Nazionale della Caldera de Taburiente, a circa 2400 mt., sito Unesco, oppure in Cile come pure sulle isole Hawaii, in cima al Vulcano Mauna Kea.

Per tutte queste ragioni, le Madonie rappresentano, dunque, un riferimento importante nell’ambito della ricerca scientifica e astronomica, in particolare.

L’Universo dentro cui ci troviamo e al quale siamo certamente connessi, non può che intendersi un patrimonio comune a tutti noi e che, al pari del Pianeta Terra, va esplorato, studiato e al contempo custodito.

Le norme vigenti consentono in tutto il territorio del Parco delle Madonie di realizzare strutture che abbiano finalità scientifiche e che comunque siano connesse a servizi di pubblico interesse.

L’attenzione scientifica rivolta sul nostro territorio costituisce un’opportunità che va saputa cogliere, senza pregiudizi e senza per forza ravvisare in tutto pregiudizi e strane congetture.

Il Circolo del Partito Democratico di Castelbuono sostiene questo importante progetto scientifico e culturale, ritenendolo strategico ai fini della ricerca astronomica e della piena valorizzazione del nostro Territorio e della nostra Regione.

Siamo fermamente convinti che il Polo astronomico delle Madonie, composto dal costruendo Telescopio Fly Eye, dal telescopio WMT e dal Centro di ricerca e divulgazione scientifica GAL Hassin, rappresenti una componente di sviluppo economico e sociale molto importante, che rafforza non solo l’attrattività turistica ma qualifica, ancora di più, l’offerta culturale per il progresso e lo sviluppo del nostro territorio.

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