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Ospedale Giglio, grandi manovre per la gestione della fondazione

Sul quotidiano La Repubblica Giusi Spica accende i riflettori sui movimenti attorno alla governance della Fondazione Giglio a cui fa capo l’ospedale di Cefalù. Tra le novità l’ingresso del socio privato Unicamillus di cui Cefablu aveva parlato annunciando l’avvio del corso universitario in medicina

ospedale Cefalù

Cefalù. Sul quotidiano La Repubblica Giusi Spica accende i riflettori sui movimenti attorno alla governance della Fondazione Giglio a cui fa capo l’ospedale di Cefalù. Tra le novità l’ingresso del socio privato Unicamillus di cui Cefablu aveva parlato annunciando l’avvio del corso universitario in medicina proprio attraverso l’Unicamillus (leggi).Un altro passaggio dell’articolo è il riferimento a Totò Cuffaro e a questo proposito ricordiamo che solo qualche settimana fa si è costituito, alla presenza di Cuffaro il direttivo della Nuova Democrazia Cristiana (leggi).

Vi proponiamo l’articolo.

Una bozza ufficiale ancora non c’è. Quel che è certo è che entro novembre il nuovo statuto della fondazione Giglio di Cefalù diventerà realtà. I tecnici del gabinetto del presidente della Regione Sicilia sono al lavoro da giugno per rivoluzionare la governance dell’ospedale della cittadina normanna, storico feudo di Totò Cuffaro che da quasi dieci anni esprime il presidente Giovanni Albano.

Una modifica che cambierà volto al board della fondazione, attualmente a totale partecipazione pubblica, con l’insediamento del socio privato Unicamillus di Roma. E soprattutto ridimensionerà i poteri di Albano, fedelissimo del leader Dc, che dovrebbe assumere l’incarico di direttore generale. Lasciando il testimone di presidente – dicono i ben informati – a Simona Vicari, componente del consiglio di amministrazione e consulente del governatore forzista Schifani.

Non si sono ancora spente le polemiche per la lottizzazione degli incarichi in Asp e ospedali pubblici che già i fari si accendono sulle strutture a gestione privata. L’altra faccia della sanità su cui il governo di centrodestra sta investendo mezzi e risorse. Solo nell’ultimo anno, ai privati sono stati accordati 500 milioni di euro in più per aiutare il pubblico a smaltire le bibliche liste d’attesa.

In questo quadro, il Giglio rappresenta la leva di potere più ambita. Dal 2015 la carica più alta è occupata da Giovanni Albano. In base all’attuale statuto, modificato già nel 2018 durante il governo di Nello Musumeci, il presidente del cda è nominato dal presidente della Regione e assorbe le funzioni di direttore generale. Gli altri due componenti sono indicati dagli altri due soci, ovvero l’Asp di Palermo e il Comune di Cefalù. Ruoli occupati rispettivamente da Simona Vicari (nominata nel 2022 dalla manager dell’azienda sanitaria palermitana Daniela Faraoni) e dal chirurgo Giuseppe Guercio (indicato dall’amministrazione comunale targata Pd).

Il mandato di Albano scade a fine novembre. Sulla carta, potrebbe essere rinnovato un’altra volta, ma le spinte per il turn over ai vertici sono tante. Soprattutto dopo le polemiche scaturite dal servizio del programma “Report”, che ha documentato la campagna elettorale scattata in corsia a favore della sorella Nuccia Albano, candidata alle Regionali con lo scudocrociato e nominata assessora alla Famiglia. Una circostanza sempre smentita dal diretto interessato. (Nota a margine, Sigfrido Ranucci di Report sarà a Cefalù proprio nei prossimi giorni, il 14 settembre)

Fatto sta che i piani di Palazzo d’Orleans per l’istituto sono cambiati. Le modifiche a cui si lavora ormai da mesi nel gabinetto del governatore sdoppiano le poltrone di presidente e direttore generale. Un modo per consentire ad Albano di restare in sella con un altro ruolo, ma ridimensionandone le funzioni. Stando alle prime indiscrezioni, infatti, al presidente del cda saranno riconosciuti poteri sempre più ampi. A partire dalla scelta dei primari e del personale su cui avrà sempre l’ultima parola. In pole position ci sarebbe appunto l’ex sottosegretaria Simona Vicari, approdata alla corte di Schifani dopo aver fallito nel 2022 nella corsa a sindaca di Cefalù e la rottura con Gianfranco Micciché.

A Palazzo d’Orleans, al momento, le bocche restano cucite. Filtra solo che le modifiche sono necessarie per attuare in pieno la sperimentazione gestionale pubblico-privato.

All’inizio dell’anno la fondazione aveva pubblicato un avviso pubblico per trovare un partner. Ad aggiudicarselo è stata l’Università medica internazionale Unicamillus di Roma, che in assenza del nuovo statuto non ha ancora potuto indicare il suo componente nel board. Il documento dovrà essere adottato dalla stessa fondazione. La Regione, filtra dagli uffici, avrebbe solo un ruolo di indirizzo, suggerendo all’istituto il percorso da seguire sotto forma di “consigli”.

Eppure, dietro quelle che vengono definite semplici e necessarie modifiche, si nascondono delicati equilibri politici. Con la Dc pronta a fare scudo intorno ad Albano e ad accendere un altro fronte di scontro nella rissosa maggioranza che sostiene Schifani.

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