Dopo la sospensione

Osservatorio Flyeye, il ministro Urso e il direttore dell’Esa sollecitano risposte veloci dal Tar

“Necessaria una rapida decisione per evitare il rischio di un ripensamento dell’Esa che potrebbe avere ripercussioni significative su altri progetti”

telescopio mufara (Foto Cai Maro Vaccarella)

“È necessaria una rapida decisione da parte della magistratura amministrativa siciliana, per evitare il rischio concreto di un ripensamento dell’Esa che potrebbe avere ripercussioni significative su altri progetti già assegnati o in corso di assegnazione all’Italia”. Così sintetizzano il colloqui avuto il ministro delle Imprese, con delega al coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, e il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher per confrontarsi sulla recente decisione del Tar siciliano di sospendere i lavori per la realizzazione dell’osservatorio FlyEye sul Monte Mufara, nelle Madonie, gestito dall’Esa.

Al termine della conversazione, il ministro Urso ha dichiarato: “Abbiamo salvaguardato questo importante investimento, che posiziona l’Italia come leader nel settore spaziale a livello globale, quando sembrava ormai compromesso per i ritardi autorizzativi e spostato ad altra sede. Confidiamo ora che la giustizia amministrativa confermi l’interesse strategico di questo progetto anche a tutela della reputazione e della credibilità internazionale del nostro Paese”.

L’osservatorio, di rilevanza internazionale, sottolineano ministro e direttore, rappresenta un riconoscimento dell’eccellenza scientifica e tecnologica italiana nel campo dell’osservazione dello spazio profondo. L’Esa ha previsto un investimento complessivo di 12 milioni di euro per la sede siciliana, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.

Il progetto aveva subito in passato notevoli ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’Esa aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito verso un’alternativa nelle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli. Tuttavia, dopo gli interventi del governo italiano attraverso una decretazione d’urgenza e una stretta collaborazione con le autorità locali, l’Esa ha deciso di confermare la sua scelta del sito sulle Madonie, sottolineando l’urgenza di una rapida realizzazione dell’osservatorio in linea con gli obiettivi ambiziosi del progetto.

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