Di cefalù

Silvia Calcavecchia: “La mia battaglia per insegnanti di sostegno competenti” video

Dalla sua seguitissima pagina Instagram, Sissiland, come donna adulta con disabilità, chiede sostegno per la manifestazione in programma oggi, 4 settembre

Silvia Sissi

“Minori sono gli insegnanti di sostegno competenti, minori sono le possibilità che uno studente con disabilità possa ricevere l’istruzione che merita. L’istruzione è un diritto di tutti e che la scuola deve includere tutti. Per questo vi invito a scendere in piazza il 4 settembre. Spero che la piazza sarà gremita di famiglie, ragazzi, insegnanti di sostegno. È tempo di unirci e far sentire la nostra voce affinché possa diventare un potente megafono di cambiamento”.

A rivolgere l’appello con forza dalla sua seguitissima pagina Instagram è Silvia Calcavecchia, da Cefalù, dottoressa in giornalismo e cultura editoriale, divulgatrice, content creator e blogger (qui il link alla suo sito). Nonostante le sue due disabilità, conduce una vita normale e si dedica con passione alla comunicazione da diversi anni. Ha avuto l’opportunità di utilizzare i social media come strumento di sensibilizzazione e di salire su palchi importanti, come quelli di Tedx, per affrontare temi cruciali come l’inclusione.

Attraverso il suo profilo Instagram, *sissiland*, condivide le sue esperienze quotidiane, diffondendo messaggi di inclusione e resilienza. Il suo obiettivo è abbattere pregiudizi e tabù, offrendo nuove prospettive e promuovendo una maggiore consapevolezza.

C’è un tema che le sta profondamente a cuore e che è di grande attualità: la questione della scuola e dell’inclusione.

Ne parla in un post.

“È accettabile che un insegnante di sostegno debba pagare dai tre ai cinquemila euro per specializzarsi? Assolutamente no, ma è proprio quello che sta succedendo oggi in Italia. Abbiamo bisogno di insegnanti di sostegno qualificati, ma non solo mancano, sono costretti a sostenere i costi da soli. Non è solo una questione di giustizia per gli insegnanti ma un per i bambini e i ragazzi che meritano un’istruzione paritaria e inclusiva con figure professionali competenti al loro fianco”.

Silvia ricorda “le battaglie che mia madre ha combattuto per i miei diritti negli anni ’90 e la mia frustrazione per essere considerata ‘non abbastanza’ intelligente o competente da alcuni insegnanti, o per frequentare certe scuole o università a causa della mia disabilità”.

Oggi, “come donna adulta con disabilità, sento il dovere di fare la mia parte. Ad aprile ero a Foggia per parlare dell’importanza del ruolo dell’insegnante di sostegno, e poche ore fa ho parlato telefonicamente con Marco Macrì, vigile del fuoco, papà di due figli con disabilità e fondatore dell’associazione ‘Genova Inclusiva’. Nella sua voce ho avvertito il ‘fuoco’ che spinge un genitore a lottare con tutte le forze per i propri figli e per le famiglie in situazioni simili”.

Marco, spiega, “si sta impegnando concretamente da anni affinché il corso TFA, cioè il Tirocinio Formativo Attivo per l’insegnamento di sostegno diventi un’offerta formativa più accessibile per il sostegno, così che ogni studente, indipendentemente dalle sue difficoltà, possa ricevere un’istruzione dignitosa. Come me, anche lui riconosce l’importanza di fare squadra al di là di qualsiasi orientamento politico”.

Per questo, invita scendere in piazza mercoledì 4 settembre dalle 15 alle 19 al MIM, in Trastevere 76/A, Roma.

Mercoledì infatti un fronte unito di docenti di sostegno manifesta davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La mobilitazione, sostenuta dai sindacati Flc Cgil e Uil Scuola Rua, denuncia le criticità del sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti specializzati, chiedendo interventi concreti per garantire la qualità dell’inclusione scolastica.

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